Quei Rami Pesanti è un Video Musicale di Deco Music Club, girato con Sony Burano ruotata di 90°, quindi con il sensore verticale, e con lenti DZOFILM Pavo Anamorfiche 2x montante ruotate di 90° per ottenere un output che fosse quanto più vicino possibile ad un formato quadrato.
Per la visualizzazione è stato usato un monitor della SmallHD in verticale utilizzando il custom desqueeze per compensare l’anamorfosi.
TAV interview:
Nicholas Bastianello , Product specialist Broadcast & Cinema Solutions di Trans Audio Video, ha intervistato Matteo Burseghini , Direttore della fotografia di questo Video, ecco cosa ci ha raccontato:
Perché questo setup è così speciale e particolare?
Il setup che abbiamo utilizzato è speciale perché, pur iniziando a diffondersi, rimane qualcosa di tutt’altro che convenzionale. La scelta di ruotare la Sony Burano di 90° per riprendere con il sensore in verticale ha richiesto una progettazione tecnico-artigianale. Insieme a Moses (uno dei rental che ha partecipato al progetto) abbiamo dovuto trovare soluzioni ad hoc per ridurre le vibrazioni generate dalla piastra ad L, che era indispensabile per mantenere l’orientamento del sensore.
La vera sfida è stata trovare la giusta combinazione tra rapporto del sensore e desqueeze anamorfico, che assecondasse le esigenze artistiche del videoclip. La scelta finale è ricaduta sulla Sony Burano e sulle ottiche DZO Pavo 2x, perfette per ottenere un’immagine quadrata con autentico carattere anamorfico.
L’aspetto più complesso si è rivelato il monitoring: non tutti i monitor supportavano un desqueeze personalizzato in verticale. Avevamo anche testato soluzioni con device AJA per ruotare il segnale prima della trasmissione, ma risultavano poco funzionali rispetto al workflow necessario. È stato quindi un percorso di configurazione meticoloso, che ha richiesto sperimentazione continua fino ad arrivare a una soluzione stabile e utilizzabile sul set.
Come questa configurazione ha impattato la narrativa del progetto?
La configurazione della camera ha influenzato l’intero linguaggio visivo: dal framing ai movimenti macchina, fino alla gestione fisica della ripresa: come realizzare i movimenti camera, come visualizzare, come comporre.
Anche la collaborazione con il regista è stata influenzata dalla scelta tecnica: per via dei limiti di monitoring, si è spesso affidato al monitor di camera, condividendo molto da vicino le scelte visive.
Quali implementazioni tecniche servirebbero per agevolare produzioni verticali avanzate come questa?
Pur avendo a che fare con un formato “verticale”, il nostro progetto è molto diverso dalla classica produzione pensata per i social. Il nostro obiettivo era creare un formato ibrido: compatibile con la visualizzazione orizzontale, ma senza sacrificare una eventuale fruizione verticale.
In quest’ottica, quello che oggi potrebbe dawero fare la differenza è:
• monitor più flessibili, con desqueeze completamente customizzabile e applicabile anche al segnale ruotato
• opzioni native di rotazione dell’immagine di 90° per facilitare composition e controllo on-set
• soluzioni hardware pensate appositamente per le riprese con camera rovesciata o in formati non tradizionali
La tecnologia sta andando in questa direzione, ma c’è ancora molto margine per migliorare.
Ecco alcune immagini estratte dal Video:
Guarda il Video musicale completo:
Il ruolo di Trans Audio Video nel progetto.
Il supporto di Trans Audio Video è stato fondamentale, non solo dal punto di vista tecnico ma anche motivazionale. Quando ho espresso il bisogno di ottiche anamorfiche 2x che coprissero il sensore full frame Sony (requisito chiave per raggiungere il look che immaginavamo) il team TAV non si è limitato a verificare la disponibilità: abbiamo fatto prove immediate con la Burano e le DZO Pavo direttamente in sede. Ed è stato proprio in quel momento che abbiamo capito di avere la soluzione perfetta.
Questo atteggiamento proattivo ci ha dato sicurezza e ha confermato che l’idea era concretamente realizzabile. In un certo senso, TAV ha influito sull’approccio visuale tanto quanto all’aspetto logistico: la loro apertura alla sperimentazione ha reso possibile dare forma a un’idea che poteva sembrare troppo complessa o rischiosa.
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